REGGIO EMILIA – La campagna di Libera, denominata “Fame di verità e giustizia”, che toccherà cento città italiane, mette in evidenza gli ultimi dati sui reati cosiddetti “spia”, che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. E’ l’esempio dell’usura, delle estorsioni, del riciclaggio ma anche delle frodi informatiche. Queste ultime sono piuttosto diffuse nella nostra provincia. Nel 2024 ne sono stati accertati 2228. Settanta sono invece gli episodi di estorsione emersi, otto quelli di riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Secondo il report dell’associazione, in Emilia Romagna un reato spia su dieci avviene nel reggiano.
“2300 reati spia di cui una settantina di estorsioni. Tutti reati che ci dicono che la mafia qui continua a prosperare. Già negli anni del Covid era stato dimostrato grazie a un lavoro di Libera, come Reggio Emilia fosse tra le prime quattro province del centro nord Italia per imprese vicine a contesti mafiosi. Sui reati spia possiamo dare una mano anche noi come cittadine e cittadini. Il procuratore capo Paci ha più volte parlato di una mancanza di segnalazioni.”
Reggio Emilia Libera contro le mafie 2300 reati spia provincia a rischio












