REGGIO EMILIA – La trasformazione dei canali di accesso al sistema bancario procede inesorabile. Qualcuno la chiama digitalizzazione, altri parlano invece di desertificazione bancaria, perchè il fenomeno più vistoso è la chiusura di un gran numero di filiali. Le cifre sono eloquenti. Secondo la Banca d’Italia, nei dieci anni tra il 2014 e il 2024 a livello nazionale hanno chiuso i battenti 11mila sportelli bancari su poco più di 30mila. L’ultimo Rapporto di Bankitalia sull’economia regionale dice che nello stesso periodo in Emilia-Romagna hanno chiuso 1.126 filiali. Nella nostra provincia siamo passati dai 378 sportelli del 2014 ai 256 di fine 2024, con un saldo negativo di 122 sportelli. In dieci anni le famiglie che utilizzano i servizi di home banking sono passate dal 44% all’85%.
Il Rapporto della Banca d’Italia aggiorna anche la situazione del risparmio finanziario. Alla fine dell’anno scorso su conti correnti di famiglie e imprese della nostra provincia erano depositati 18,7 miliardi di euro, una somma in crescita del 3,6 per cento rispetto a fine 2023. Famiglie e aziende possiedono anche titoli per quasi 20,5 miliardi, l’11,5 per cento in più rispetto a un anno prima. I risparmi dei reggiani valgono dunque nel complesso 39,2 miliardi di euro, il 26 per cento dei quali riferibili alle imprese.
L’anno scorso il valore dei depositi di conto corrente è cresciuto di meno dell’1 per cento. A due cifre, invece, il balzo del valore delle somme investite in titoli di stato, obbligazioni, azioni e quote di fondi d’investimento.