BOLOGNA – “Nel 2024 l’economia della regione è cresciuta meno di quella italiana appena 0,4% condizionata dalla debolezza perdurante della domanda estera e dalle incertezze che caratterizzano il quadro macroeconomico internazionale”, così Pietro Raffa, direttore della sede di Bologna della Banca d’Italia.
Una crescita debole quella dell’economia dell’Emilia Romagna nello scorso anno secondo il rapporto regionale della Banca d’Italia: “con investimenti contenuti e un andamento eterogeneo tra i settori – spiega Silvia Del Prete, capo divisione analisi e ricerche economiche – Registriamo a fronte di una moderata crescita nelle costruzioni e nei servizi, una nuova flessione nell’industria e in particolare nell’industria manifatturiera. Calano sia la produzione sia i fatturati e sono calati anche in settori rilevanti per l’economia regionale in particolar modo la meccanica”.
Il tasso di disoccupazione scende al 4,3% lieve crescita dello 0,5% per il numero di occupati sempre sotto la media nazionale e anche le prospettive per il 2025 sono incerte nel primo trimestre e non possiamo aspettarci un’inversione di tendenza dice il direttore Raffa perché sulle prospettive di crescita influiranno oltre al perdurare o al peggiorare delle tensioni geopolitiche anche la politica commerciale particolarmente aggressiva degli Stati Uniti: “A questo proposito – conclude – bisogna sottolineare che la Regione Emilia-Romagna è particolarmente esposta al mercato estero. Ricordo che dopo la Lombardia è la seconda regione italiana esportatrice nei confronti del mercato americano esposta, secondo le nostre analisi, per oltre il 12%”.