REGGIO EMILIA – Altre dodici aziende del nostro territorio hanno visto svuotare le aree produttive per scioperi proclamati da Fim Fiom Uilm territoriali e dalle Rsu aziendali per fare pressione su Federmeccanica.
Ieri braccia conserte negli stabilimenti Walvoil a Bibbiano e Corte Tegge, Argo Tractors a Fabbrico, Nexion a Correggio, Carpenfer a Reggiolo, Bucher Hydraulic e Dpc Hydraulic a Reggio Emilia. Oggi invece sono entrati in sciopero operaie e operai della Eurotec Mbm di Brescello, della Vimec di Luzzara, della Eviosys di Calerno, della Re.Vi.Fa di Fabbrico, della Trivium a Montecchio oltre che il raddoppio degli scioperi alla Nexion (ex Sice) e alla Palfinger a Reggio Emilia. Terzo giorno di scioperi in Argo Tractors, che ieri ha visto fermarsi lo stabilimento che produce le cabine e le linee di montaggio a Fabbrico, mentre oggi hanno incrociato le braccia nel reparto ricambi. “Ormai, non c’è un comune di questa provincia che non abbia visto lavoratrici e lavoratori metalmeccanici in sciopero per il contratto, segnalano Fim Fiom Uilm.
Le tute blu di Cgil Cisl Uil stanno scioperando per sostenere i contenuti della piattaforma che oltre mezzo milione di metalmeccanici ha votato 10 mesi fa, le cui richieste non sono state finora accettate dalle associazioni degli industriali. “Il territorio di Reggio Emilia, dal punto di vista industriale, è uno dei più importanti in Italia – conclude la nota sindacale – ed è anche uno dei più sindacalizzati. Per questo, riteniamo che Unindustria possa esercitare un ruolo costruttivo nella trattativa, perché la posizione intransigente di Federmeccanica provocherà un progressivo deterioramento delle relazioni industriali e un inevitabile inasprimento dei conflitti di lavoro dentro le aziende”.














