REGGIO EMILIA – Sono passati 10 anni da quel 25 aprile 2014 quando, in visita a Reggio per un comizio all’Hotel Posta, il leader della Lega Matteo Salvini fu duramente contestato, con l’esplosione anche di tafferugli e disordini, da un gruppo di attivisti di Lab Aq16. Attivisti che durante un corteo in via Emilia, che aveva l’obiettivo di raggiungere il luogo dell’intevento di Salvini, cercarono di sfondare un cordone di poliziotti, ferendo due agenti della Digos e uno della Mobile di Bologna.
Ora, a 10 anni dall’evento, sono state chiuse le ultime pendenze giudiziarie che riguardavano gli attivisti, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, esplosioni pericolose. Dopo la prescrizione di alcuni capi di imputazione, restava la resistenza a pubblico ufficiale, ma nei giorni scorsi la Cassazione ha accolto il ricorso del difensore avvocato Vainer Burani di non procedere con nuovi processi visto che la Corte d’Appello di Bologna aveva già emesso due pronunce di proscioglimento.