REGGIO EMILIA – Febbraio 2020. E’ stata fissata a febbraio 2020 l’ultima, e si spera definitiva, udienza del processo civile d’appello nella vicenda per la morte di Sylvester Agyemang. La Corte di Bologna è talmente piena di pratiche che la famiglia del 14enne morto cadendo dall’autobus alla fermata di Porta Santa Croce esattamente 4 anni fa dovrà attendere ancora due anni per sapere se il risarcimento stabilito a marzo scorso verrà confermato.
Quello che è successo il 13 gennaio 2014 in viale Piave ha scatenato un dolore immenso, di quelli che non finiscono, e continua a portare con sé anche un’attesa che sembra non finire mai per capire se e chi abbia avuto delle responsabilità nel decesso del ragazzino.
Sylvester cadde nel tentativo di scendere dal mezzo di Seta su cui era salito a Rubiera, paese in cui viveva. Una botta alla nuca sul marciapiede, che non gli lasciò scampo. Il mezzo ripartì. Davvero l’autista non si accorse di nulla? Il bus era dotato di tutti i dispositivi di sicurezza a norma e funzionanti?
Nell’attesa che le indagini preliminari – inizialmente era pure stato preso in esame l’autobus sbagliato – arrivassero a istruire un processo, l’avvocato della famiglia, Andrea Pellegrini, aveva promosso azione civile. Almeno lì, 10 mesi fa, un primo punto fermo, con la sentenza del giudice Chiara Zompì, che stabiliva, per i genitori e i fratellini di Sylvester, 900mila euro di risarcimento, condannando in solido Seta, la Società Cattolica Assicurazioni e l’autista, Giuseppe Picone. Ma Seta e l’assicurazione hanno fatto ricorso in appello. Ritengono che la corresponsabilità del ragazzo sia superiore al 20% considerato dal giudice a marzo (Sylvester ha comunque deciso di scendere dal bus anche se in movimento). Hanno versato 300mila euro, e sul resto hanno fatto appello. A questo punto anche la famiglia ha fatto appello incidentale, chiedendo l’integrazione della somma di altri 500mila euro, che era poi l’istanza iniziale. La risposta, appunto, tra due anni.
Nel frattempo il procedimento penale è iniziato: alla sbarra, per cooperazione in omicidio colposo, ci sono lo stesso autista, l’ex amministratore delegato dell’azienda di trasporti Seta Filippo Allegra, e Maurizio Coli, responsabile dell’officina automezzi dell’azienda. In questi mesi sono stati ascoltati come testimoni molti degli studenti che quella mattina erano sull’autobus di Sylvester.
Nella prossima udienza toccherà agli imputati essere ascoltati. Un altro intoppo stava rischiando di allontanare ancora l’esito del processo: il giudice che lo aveva istruito infatti, Alessandra Cardarelli, è stata trasferita. Al suo posto, Sarah Iusto. Le parti avrebbero potuto chiedere, com’è loro diritto in questi casi, di rifare daccapo l’istruttoria, “ma siamo d’accordo nel mantenere valide le prove acquisite sinora” dicono Alessandro Sivelli e Nicola Tria, legali dell’autista.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia processo omicidio colposo risarcimento morte Sylvester causa civile Sylvester Agyemang Maurizio Coli Filippo Allegra Nicola Tria avvocato Andrea Pellegrini avvocato Giuseppe PiconeQuattro anni fa la morte di Sylvester: le lacrime della famiglia in attesa di giustizia. VIDEO